Summa: “Al via in Basilicata una campagna referendaria per riportare al centro il lavoro. I giovani il motore della partecipazione al voto”

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Referendum abrogativi Cgil

“Comincia adesso anche in Basilicata una campagna referendaria per ridare valore al
lavoro e una prospettiva di futuro ai giovani ai quali sono stati tolti dignità e diritti. Bisogna cancellare la piaga dei voucher che li sta rilegando ad una condizione di pesante precarietà”.

Così il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa sulla decisione della Corte Costituzionale di dare il via libera a due dei tre referendum abrogativi  in materia di lavoro per i quali la Cgil ha raccolto 3,3 milioni di firme (più di 60.000 in Basilicata). I due quesiti riguardano le norme sui voucher e il lavoro accessorio e le limitazioni introdotte sulla responsabilità solidale in materia di appalti. Restano escluse, invece, le modifiche all’articolo 18 sui licenziamenti illegittimi contenute nel Jobs Act.

“È vero – continua Summa – non potremmo votare per l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ma con gli altri due referendum su voucher e appalti potremmo riportare il tema del valore del lavoro al centro di una campagna elettorale e della discussione politica in Italia. Dopo anni in cui il lavoro è stato dimenticato, svilito, reso subalterno e precario, il tema della sua rivalutazione e della sua ricollocazione nella gerarchia dei valori della società italiana sarà in campo, per merito di quanti hanno firmato le proposte referendarie della Cgil. Quindi, niente scoramento né delusione. C’è una bella battaglia per il lavoro e per i suoi diritti nel ventunesimo secolo, una battaglia tutta ancora da combattere. E’ questa la forza di questa campagna referendaria sul lavoro in Italia. Il tema dei voucher e la modalità di lavoro non riguardano una minoranza di lavoratori bensì l’area centrale dell’occupazione, quella dei giovani e dei 35enni. Saranno loro il motore di questa mobilitazione al voto. Assisteremo a una partecipazione massiccia di giovani e di quei cittadini che oggi, specialmente al Sud, compresa la nostra Basilicata, subiscono un pesante arretramento nelle condizioni materiali e morali della loro vita.

Ci aspetta una campagna referendaria – conclude Summa – con l’obiettivo ambizioso di imprimere un punto di svolta alle politiche del lavoro e dare risposte concrete ai fenomeni di disagio e di povertà lavorativa che attanagliano questo Paese. Certo, aver dichiarato inammissibile il quesito sull’articolo 18 è inammissibile per una Repubblica che si proclama fondata sul lavoro e che in realtà prevede leggi che negano la pari dignità tra lavoratore e datore di lavoro. Ma il cambiamento, adesso, è possibile. Ed è possibile soprattutto se sostenuto dalla partecipazione democratica di cui il referendum è la massima espressione che la nostra Costituzione garantisce”.

Potenza, 12/1/2017

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