FIORI D’ARANCIO ALL’ONCOLOGICO: LA STORIA CHE HA COMMOSSO L’INTERO OSPEDALE

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L’impegno di sanitari, paramedici e ufficiali permette il matrimonio lampo tra un malato terminale e la compagna romena

E’ durato cinque giorni il «per sempre» di Francesco e Maria (nomi di fantasia).

Un tragico e preannunciato destino ha soffocato i sogni della coppia, convolata a nozze solo un paio di giorni prima di Natale. E non importa se l’abito di Maria non era bianco e lui, quell’uomo-coraggio, non ha indossato il classico smoking insistendo piuttosto affinché la chiesa dell’ospedale “Giovanni Paolo II” si trasformasse in una cappella nuziale.

Francesco, 38enne della provincia di Bari, è deceduto nell’Istituto tumori in cui era ricoverato, affetto da un linfoma non Hodgkin leucemizzato refrattario al trattamento. Eppure se n’è andato sereno. Il suo desiderio più grande, da quando la situazione clinica non lasciava ben sperare, era tutelare i due figli avuti con l’amata compagna di nazionalità rumena.

«Un giovane paziente degente presso l’Ospedale era in condizioni estremamente critiche– racconta il dottor Attilio Guarini Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ematologia- La sua compagna extracomunitaria esprimeva la volontà, condivisa dal paziente e dalla famiglia, di unirsi in matrimonio anche per evitare alle due figlie della coppia e ad essa stessa i concreti rischi di natura legale-civile connessi alla prematura perdita del congiunto».

Parte da queste premesse la storia che ha commosso l’intero personale dell’IRCCS barese e in particolare del reparto di Ematologia impegnato a garantire l’eccellenza e l’umanizzazione del percorso di cura, e in questo caso più che mai solerte nel semplificare le procedure che hanno portato a realizzare quel matrimonio inaspettato.

Su sollecitazione del dottor Antonello Rana e dell’infermiera Rosalba Fracchiolla, i veri motori del “sì” speciale, la macchina burocratica si è messa in moto: «Abbiamo quindi provveduto a contattare la direzione sanitaria guidata dal dottor Alessandro Sansonetti che si è dimostrata competente e tempestiva nella gestione di una problematica di raro riscontro, e la dottoressa Maricla Marrone medico legale che, distintasi per la grande umanità, ha prontamente interpellato Alessandro dell’Erba, ordinario di medicina legale dell’Università di Bari e il Direttore Generale del Comune di Bari, Vito Leccese che immediatamente si è attivato fornendomi la disponibilità, extra doveri di ufficio, della dottoressa Olga Scattarelli», continua Guarini

Del resto, l’elenco delle persone da ringraziare è lungo, perché la vicenda nella sua apparente semplicità ha visto il coinvolgimento emotivo oltre che pratico di tutti gli intervenuti, ciascuno nelle proprie competenze. Pronti a rispondere “presente” anche il cappellano dell’Oncologico don Mario Persano e l’assistente sociale Anna Saccinelli, oltre che gli ufficiali di stato civile del comune di Bari.

Con lo sguardo ombrato dalla malinconia e con i segni della malattia sul corpo, Francesco ha sposato Maria. Un grande dolore è stato mitigato da un momento di felicità pura, fornendo un «esemplare esempio di umanità da parte di tutti gli operatori coinvolti», conclude Guarini.

 

Bari, 3 gennaio 2016

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