Granosalus ribatte a Coldiretti: sarà l’ Antitrust a pronunciarsi sugli accordi di filiera

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Coldiretti dovrebbe prendere coscienza che i consumatori non vogliono essere più beffati dagli spot o dagli slogan e che l’ etichettatura se racconta solo quello che interessa all’industria non apporta alcun beneficio alla salute pubblica. “I consumatori sono sovrani e vogliono sapere cosa c’è dentro la busta, non fuori”. “E solo noi di Granosalus gli daremo queste risposte, non di certo Coldiretti, che grazie al suo collateralismo ha ridotto in questi termini l’agricoltura italiana”. Lo ha dichiarato l’Associazione Granosalus dopo le risposte che il sindacato Colduretti ha pronunciato durante il nostro sit in a Foggia.

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Non solo Coldiretti è silente sul tema delle contaminazioni, ma continua ad ignorare che la  dinamica dei prezzi internazionali del grano convenzionale rispetto ai prezzi nazionali dimostra una forte divergenza a danno del mercato italiano e dei consumatori che solo Granosalus segnalerà nei prossimi giorni all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, a tutela dei suoi associati e dei consumatori.

Non abbiamo visto nessuna attività di tutela a favore dei produttori da parte di questi organismi sindacali che adesso fanno pure melina sulla data di partenza della CUN, conquistata dai movimenti agricoli per garantire più trasparenza al mercato.

Invece, la Coldiretti, da un lato, diserta la commissione prezzi della camera di commercio di Foggia, dall’altro, si prodiga in direzione di un supporto alla stesura di accordi di fileira anticoncorrenziali. Un comportamento illegale, adoperato per cagionare un controllo dei prezzi all’ origine e delle materie prime da parte di alcuni primari pastifici, che Granosalus contrasterà in tutte le sedi.

Le norme del diritto comunitario sulla concorrenza vietano infatti la fissazione di prezzi minimi garantiti o di prezzi massimi, che sono esplicitamente previsti in queste forme di contrattazione.

Frenare la corsa al rialzo del prezzo del grano ci sembra, infatti, un’attività fortemente anticompetitiva e aniticomunitaria. I sindacati non possono prestare il fianco a queste operazioni, né possono permettersi di affermare, all’ indomani della venuta del ministro a Foggia, che la CUN, commissione unica nazionale, istituita per restituire trasparenza al mercato, dovrà partire nel 2018. E’ inaccettabile dilatare i tempi per gli agricoltori e per i consumatori che esigono chiarezza sulla qualità tossicologica delle granaglie e dei contenuti di contaminanti nei derivati del grano, di cui la CUN dovrà tener conto!

Senza un meccanismo trasparente ed equo è impossibile tutelare la salute della gente e l’economia italiana.

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