Unibas: a Potenza il prototipo “Potentia” e la Ducati Desmosedici Gp

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L’Università della Basilicata, in collaborazione con Shell Italia E&P, mercoledì 26 ottobre (dalle ore 10.30) ospiterà nel Campus di Macchia Romana, a Potenza, la seconda edizione di “Unibas in pole”. L’iniziativa ha come obiettivo la presentazione al pubblico e agli studenti delle scuole superiori lucane delle attività dell’Ateneo, in particolare nel settore dell’Ingegneria Meccanica.

Durante la manifestazione sarà esposto il prototipo “Potentia”, realizzato dall’Unibas Racing Team coordinato dal professor Enrico Nino, che ha gareggiato con successo all’edizione 2016 della Shell Eco Marathon (competizione sui minori consumi di carburante dei veicoli partecipanti), che si è svolta quest’anno a Londra: percorrendo i 21 km del circuito con un consumo equivalente di 513km/l, il team si è classificato al terzo posto registrando il miglior piazzamento di sempre. Per l’occasione, accanto a “Potentia”, Shell Italia, partner tecnico di Ducati, esporrà nel Campus il modello Ducati Desmosedici Gp. La giornata inizierà con un incontro nell’aula magna del Campus, con la partecipazione degli studenti universitari e delle scuole lucane, della Rettrice, Aurelia Sole, dell’Unibas Racing Team e del professor Nino, di Davide Bovio in rappresentanza di Shell Italia E&P, del direttore generale della Bcc di Laurenzana e Nova Siri, Costantino Giorgio che ha sostenuto il ‘team’, e dei rappresentanti dell’associazione Caming.

L’Unibas Racing Team è composto da 15 studenti di Ingegneria Meccanica (Magistrale). La partecipazione alla Shell Eco-Marathon nasce infatti come progetto didattico, per integrare il percorso di studi di Ingegneria Meccanica Magistrale. Il prototipo costruito dall’Unibas Racing Team ha gareggiato nella categoria Prototype-Cng per la prima volta, dopo cinque anni di esperienza nella categoria Prototype-Gasoline. Il passaggio a un altro combustibile (il metano) ha rappresentato una grande sfida per il Team, che si è trovato ad affrontare un regolamento decisamente più complesso in termini di sicurezza. Il prototipo, che è stato costruito sfruttando parte del veicolo che ha gareggiato nel 2015, è stato completamente riprogettato per adeguarlo alla nuova categoria.

“È stata un’esperienza unica – ha detto la pilota del prototipo, Mariangela Liuzzi – per quanto mi riguarda. I ragazzi del team mi hanno affidato un compito di responsabilità molto alto: dovevo essere in grado di ricompensare tutti gli sforzi dei ragazzi che hanno lavorato giorno e notte al progetto, e fortunatamente è andato tutto per il meglio! Siamo stati tutti molto contenti anche se devo dire che al ritorno dalla trasferta non eravamo in grado di festeggiare a causa della stanchezza, dovuta alle 35 ore di viaggio in autobus”. Per l’Università della Basilicata “è importante collegare l’attività didattica al mondo del lavoro e alle esperienze formative – ha spiegato la Rettrice, Aurelia Sole – e quella dell’Unibas Racing Team rappresenta in questo senso un’iniziativa ‘modello’: i nostri studenti non hanno solo applicato alla realtà quanto appreso durante i corsi, ma hanno avuto poi modo di sperimentarlo in prima persona, per poi avvalersi di questa esperienza nei colloqui di lavoro, fornendo elementi preziosi alle aziende interessate”.

Per il prof. Nino “la partecipazione alla Shell Eco Marathon nasce come progetto didattico rivolto agli studenti come integrazione al percorso di studi di Ingegneria Meccanica Magistrale. L’idea base è quella di consentire ad un certo numero di studenti di cimentarsi in un’attività a carattere sperimentale partendo da precise specifiche (il regolamento tecnico della competizione) con la possibilità di verificare i risultati raggiunti (nella gara). In questo modo è possibile addestrare lo studente ad affrontare problematiche multidisciplinari avvicinandolo alle metodiche di progettazione, prototipizzazione e collaudo tipiche dell’industria manifatturiera”.

Per Shell Italia E&P – ha dichiarato Davide Bovio, responsabile Industry Marketing – essere presenti qui, oggi, è molto importante perché rafforza il rapporto di collaborazione che unisce da diversi anni l’azienda e questo ateneo. Shell Eco Marathon è una competizione in cui ricerca, innovazione, idee futuristiche e al contempo capacità tecniche e talento si fondono per dare vita ad una manifestazione unica al mondo che vede coinvolti nella sola Europa oltre tremila studenti. L’attività estrattiva in Basilicata non significa soltanto un contributo importante allo sviluppo del territorio, sotto tutti i punti di vista. Significa anche, e soprattutto, instaurare un rapporto duraturo e profondo con la comunità locale, che ci ha permesso negli anni di conoscere molti giovani lucani di talento, competenti, altamente scolarizzati e legati al proprio territorio ricco di risorse e di opportunità”.

Il sostegno concreto alla ricerca e allo sviluppo tecnologico – ha detto il direttore generale della Bcc di Laurenzana e Nova Siri, Costantino Giorgio – è il modo migliore per dimostrare la vicinanza alle eccellenze del nostro territorio. La Bcc di Laurenzana e Nova Siri ha scelto di sostenere anche quest’anno l’Unibas Racing Team, la ‘squadra’ dell’Università della Basilicata che da sei anni partecipa alla Shell Eco Marathon perché la nostra idea di fare banca è legata al servizio del territorio, delle attività di ricerca e di innovazione che favoriscano la crescita economica e sociale prestando grande attenzione all’ambiente”.

L’associazione culturale universitaria Caming – hanno spiegato i rappresentanti del direttivo dell’associazione – è da anni a fianco dell’Unibas Racing Team. La collaborazione con il Team, affiancata anche dalla presenza della Bcc di Laurenzana e Nova Siri e dall’Università della Basilicata, ha visto non solo la nascita di un’eccellenza lucana ma anche la nascita e il rafforzamento dei rapporti umani. Tali iniziative stimolano gli studenti a continuare con maggior vigore ed entusiasmo i loro studi poiché il risultato finale di questa esperienza non è il classico voto, ma è qualcosa di molto più grande, la realtà tangibile che i loro studi e le loro mani possono creare ciò che la mente partorisce”.

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