Summa: “Intervenire al più presto sul versante dei diritti attraverso il referendum abrogativo”

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L’aggiornamento offerto dall’Inps nel periodico osservatorio sul precariato, oltreché quelli espressamente riferiti al lavoro accessorio, non fanno altro che confermare quanto detto in ripetute occasioni dal centro studi Ires e dalla Cgil Basilicata. In particolare l’aumento dei voucher mostra una volta di più l’abuso di questo strumento e la condizione del lavoro in una regione che continua a soffrire. In particolare l’aumento del 27% sul luglio dell’anno precedente e del 77% sul luglio 2014 mostrano una linea di tendenza comune con le altre regioni italiane, per le ragioni di strutturale debolezza del mercato del lavoro, in più occasioni descritte.

Nello stesso periodo osservato gennaio-luglio, e in particolare da gennaio fino a metà anno, si osserva un calo delle domande di disoccupazione, quasi a voler significare un utilizzo sostitutivo o comunque latamente improprio del buono lavoro. Allo stesso tempo va osservato il fenomeno espansivo dei voucher in riferimento al part-time, abbastanza allineati nelle dinamiche di crescita, affacciando anche qui una sorta di compartecipazione al reddito del lavoratore e di progressivo allentamento dei meccanismi di protezione e di tutela. Inoltre, in assenza quantomeno di correttivi legislativi in materia di voucher, si tratterebbe pur sempre di rapporti di lavoro in cui è ipotizzabile ogni strappo alla regola, a partire dalle ore effettivamente lavorate e dalla retribuzione, parte della quale può tranquillamente continuare a giacere in un’area di lavoro nero.

Inoltre si riduce sensibilmente il numero dei nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato, con un saldo negativo rispetto allo stesso periodo del 2015 di -2968, il che non vuol dire che ci sono circa tremila occupati in meno, essendo il dato riferito ai rapporti e non alle unità lavorative, ma che c’è una tendenza alla divaricazione tra quanto auspicato col Jobs Act e quanto effettivamente realizzato.

“Ciò mostra in particolare la necessità di intervenire per via diretta ed indiretta – commenta Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata – Indirettamente mediante interventi di politica economica volti a rafforzare i segnali postivi provenienti dall’interno del sistema produttivo locale ed a mitigare le cause di strutturale debolezza. Per via diretta occorre superare la fase delle analisi fini a se stesse e sempre uguali, vincere l’indulgenza intermittente verso la condizione del sistema Basilicata, evitare di leggere i dati in maniera episodica e riparatoria a seconda del periodo, ed aggredire in maniera decisa e per via legislativa i problemi che rendono precario e non qualificato il lavoro. Per queste ragioni continuiamo a ribadire l’impegno della Cgil sul versante dei diritti attraverso la proposta di referendum abrogativo che vedrà il Paese impegnato il prossimo anno per l’abolizione dei voucher che nascevano per essere strumento del lavoro accessorio e sono diventati la regola. I problemi si affrontano in maniera diretta e senza girarci intorno. La scorsa estate la Cgil è stata protagonista della raccolta firme per la Carta dei diritti e per l’abrogazione del lavoro accessorio così come abusato fino a questo momento; nei prossimi mesi chiederemo a tutto il Paese di supportare con un atto concreto una sfida di progresso e di civiltà, per rendere il lavoro più libero e moderno”.

 

CGIL BASILICATA – IRES BASILICATA

 

Potenza, 18/10/2016

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