PROGETTO ‘STAGNI DEL PARCO ALTA MURGIA’: CONTINUA LA DIFFUSIONE DELLE RICERCHE IN AMBITO INTERNAZIONALE

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Scarsa presenza di pesticidi rilevata dal monitoraggio. 53 specie di crostacei identificati. Due pubblicazioni in arrivo.

Continua a dare i suoi frutti il programma di ricerca STAGNI DEL PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA nell’ambito della convenzione fra l’Ente Parco e il Laboratorio di Zoogeografia e Fauna del Di.S.Te.B.A. (Università del Salento). L’analisi dei dati dei primi tre anni di monitoraggio ha permesso uno studio ecologico approfondito delle dinamiche tipiche degli stagni temporanei con risultati innovativi che evidenziano l’utilità dell’utilizzo dei crostacei come indicatori di diversi tipi di habitat. Grazie a tali ricerche si è giunti, recentemente, all’individuazione (riscontrata in alcuni stagni del Parco) di un raro tipo di stagni definiti come ‘Hemidiaptomus’ ponds caratterizzati da comunità biologiche complesse con coesistenza di specie rare e dal ristretto areale biogeografico. Tale straordinaria ricchezza è stata interpretata come testimonianza ‘relitta’ di antiche aree umide ben conservate in quanto hanno avuto un basso (o pressoché nullo) disturbo storico.

Questi risultati, già resi pubblici con una presentazione orale all’ International Symposium on Mediterranean Temporary Ponds nel 2015, sono stati selezionati con pochi altri contributi per essere pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Hydrobiologia.

A questo va aggiungersi il rilevamento dei dati rilevati nell’ambito della quarta campagna di monitoraggio, effettuata tra fine 2014 e inizi 2016 i cui dati sono proposi in sintesi in un apposito report che contiene il dettaglio dei siti e delle date rilevamento in campo con i dati di monitoraggio dei 21 stagni del Parco.

Negativa la ricerca dei pesticidi: basse e circoscritte le contaminazioni chimiche da fosfati in un’area già tenuta in osservazione dai precedenti monitoraggi. Evidenziate le maggiori criticità ambientali e proposte le opere di mitigazione in supporto alle misure di gestione dell’Ente.

L’analisi dei dati climatici ha inoltre evidenziato l’estrema variabilità degli stagni temporanei, ecosistemi acquatici caratteristici dell’area Mediterranea e alimentati esclusivamente da acque piovane. La loro intermittente manifestazione in natura può avere pause anche di diversi anni, ma appena si verificano le condizioni ottimali (le piogge abbondanti invernali) esplicano tutta la loro biodiversità grazie ai propaguli (semi e radici per le piante, cisti e stadi dormienti per gli animali) contenuti a riposo (ma vitali) nei sedimenti del terreno. Continua ancora a crescere il numero dei crostacei identificati a livello di 53 specie.

Infine, grazie alle informazioni raccolte durante i monitoraggi sugli stagni sono stati realizzati due volumi divulgativi in corso di stampa uno dedicato agli STAGNI E POZZE DEL PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA, l’altro ai CROSTACEI con foto e descrizioni degli ambienti e delle varie specie riscontrate, evidenziando le peculiarità tipiche di habitat e specie che offrono un valore aggiunto alle varie ricchezze naturali del Parco.

Il documento di sintesi del monitoraggio 2015 è disponibile sul sito www.parcoaltamurgia.gov.it

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