“Filippo Calabrese, il confinato dell’Appennino”: al CE. C.A.M. di Marconia il libro dello scrittore ed editore Franco Villani e Donato Imbrenda

Condividi subito la notizia

Si terrà sabato 15 ottobre alle ore 18:00 presso la sede Ce.C.A.M di Marconia in Piazza Elettra, con lo scrittore ed editore Franco Villani, autore e con Donato Imbrenda, poeta ed attore, la presentazione del libro “Filippo Calabrese, il confinato dell’Appennino”, edito dalla casa Editrice Villani. Insieme al Professor Giovanni Caserta (Critico Letterario), che ne ha impreziosito il libro curando la post-fazione e la Professoressa Grazia Giannace che leggerà alcuni brani. Un libro dove è possibile riflettere sulle condizioni della Basilicata durante il fascismo “ mentre accoglieva i confinati con ospitalità antica , a causa della miseria, mandava al macello i suoi giovani nella guerra di Libia”.

Una vicenda di un “confinato” Filippo Calabrese, nato a Palermo anche lui medico come Carlo Levi però di Torino, che dal 1935 al 1938 visse prima a Calvello e poi ad Avigliano, mentre Levi prima a Grassano poi ad Aliano. In quella Basilicata piccola, piccola, “irraggiungibile” ma controllabile, scelta dal fascismo come terra di confino per politici, omosessuali, pregiudicati, circa 10.000 furono i confinati del regime fascista.

Mentre Carlo Levi, come medico, nel suo soggiorno ad Aliano curava i poveri contadini, Calabrese corteggiava le donne, in Lucania si sente in carcere e descrive una terra di contadini che salutano i signori con “schiavi a signoria…e così dichiarano involontariamente la loro miseria, la eterna miseria della povera gente che in alcuni punti della terra non si evolverà mai restando sempre schiava”.

Splendida e piena di poesia è la descrizione in “Passeggiate lucane” della Basilicata selvaggia dei boschi di Viggiano, che rapisce l’esule con il suo fascino.

Il libro nato da un incontro degli autori a Calvello, dove Imbrenda consegna a Villani “Passeggiate lucane”, un dattiloscritto datato 19/27 marzo 1937, firmato Calabrese e gli chiede di fare ricerche sull’autore negli archivi comunali di Calvello. Si susseguono altri incontri dove Villani si reca nella casa di campagna di Imbrenda e scopre uno scrigno di meraviglie come sei manoscritti ed un “tema” di Leonardo Salvatore, un giovane amico di Calabrese che racconta il triste addio del confinato alle terre aviglianesi”. Grazie a Villani e Imbrenda dopo 80 anni Calabrese torna a vivere.

La serata sarà introdotta da Giovanni Di Lena (presidente Ce. C.A.M), seguiranno i saluti del Dr.Giampiero Andrulli (Presidente del C.C. Comune di Pisticci).

Hits: 10

Condividi subito la notizia