Uno delle modalità per valutare l’attività svolta da una amministrazione è rappresentata dalla stima del numero di atti compiuti dal Consiglio Comunale.
A riguardo mi sono esercitato a fare un raffronto di quanto l’attuale Consiglio Comunale ha svolto nei primi 15 mesi di attività con quanto realizzato nello stesso periodo di riferimento, dalle precedenti due amministrazioni:
Il numero di atti complessivi può considerarsi equivalente, vale a dire l’insieme degli atti “chiamati” obbligatori, , cioè quelli che vengono fatti nelle sedute ordinarie del consiglio comunale, quali la convalida degli eletti , la nomina di una commissione consiliare, gli atti di bilancio, le sedute ispettive; poi restano gli atti cosiddetti politici, dove si caratterizza un’amministrazione.
Se prendessimo a riferimento questi ultimi ,cioè gli atti politici, possiamo dire che mentre le amministrazioni di Adduce e Buccico si equivalgono con 26 atti in 15 mesi di attività, per l’amministrazione di De Ruggeri il numero si attesta a 14 atti politici nello stesso periodo.
Che significa questo?. Primo : che il Consiglio Comunale per De Ruggeri non assurge a quel ruolo importante e determinante nella regolazione dell’attività amministrativa rappresentando indirettamente la volontà politica dei cittadini espressa mediante il voto e anzi, disattende tale volontà poiché le decisioni vengono prese non collegialmente in un ampio contesto rappresentativo ma tra pochi esponenti consiliari ;
Secondo: questa amministrazione è improduttiva, dunque il Consiglio Comunale si riunisce prevalentemente per attività ispettiva.
Per verificare quanto ho detto basterebbe prendere atto dell’ordine del giorno delle commissioni consiliari.
A De Ruggeri sento di dare un consiglio: finire di attribuire al suo predecessore Adduce la responsabilità di quello che non va a Matera; i cittadini che hanno vissuto quell’esperienza amministrativa ben ricordano la laboriosità, l’operosità e la gestione di una città che oggi non esiste più.
De Ruggeri, la giunta e la sua maggioranza devono necessariamente fuoriuscire da una situazione di grave inerzia politica, assumersi le responsabilità, e produrre, contemplando e rispettando le aspettative e la fiducia espresse dagli elettori, quella spinta necessaria a rilanciare l’efficienza e l’immagine di una città importante come Matera quale CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019.
Se tutto ciò non diventa possibile De Ruggeri e la sua giunta devono avere l’onestà politica di riconoscere l’inattiviità amministrativa e rimettere il mandato rassegnando le dimissioni.
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