ADDUCE: IL G7 A MATERA, IN BASILICATA SI POTEVA FARE

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Il G7 (Gruppo dei sette) è la riunione dei ministri dell’economia dei sette paesi più ricchi del mondo. Fu istituito nel 1976 e attualmente vede come stati membri gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania, la Francia, il Regno Unito, l’Italia e il Canada.Al vertice partecipano anche il Presidente del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e il rappresentante dell’Unione Europea (UE).

Il G7 è il luogo dove si assumono decisioni importanti che influenzano, a volte anche negativamente, la vita economica e sociale del pianeta.In ogni caso nei giorni in cui si svolge il G7, la città che ospita è sotto riflettori del mondo. Tocca alla nazione ospitante deciderein quale città tenere il vertice. Il G7 previsto dall’11 al 13 maggio 2017 si svolgerà in Italia perciò il Governo italiano aveva scelto Matera come sede del vertice.Per la nostra città sarebbe stata una grande occasione, una vetrina irripetibile per tutta la Basilicata che, come è accaduto con la cultura attraverso il titolo di capitale europea sarebbe entrata in contatto con i più importanti rappresentanti dell’economia mondiale e si sarebbe finalmente scrollato di dosso quel velo pesante di provincialismo che solo eventi di questa dimensione consentono.Non ho intenzione di polemizzare sulla decisione assunta dal sindaco De Ruggieri di rifiutare (rinunciare) una così ghiotta occasione.

Voglio soltanto richiamare l’attenzione perché in futuro altre iniziative non siano liquidate in modo così superficiale semplicemente perché, come ha affermato il sindaco “ non siamo pronti, Matera è poco attrezzata e non abbiamo alberghi di lusso”, anticipando un po’ le risibili affermazioni di quel simpaticone di Flavio Briatore che a proposito della Puglia ha detto che lì i “vip” non ci possono andare perché mancano le strutture extra-lusso.Insomma, questo benedetto G7 viene ospitato solo nelle grandi città super attrezzate?Ho fatto una piccola ricerca su Wikipedia per scoprire dove si tengono annualmente le riunioni del G7. Soltanto per rimanere agli ultimi anni, nel 2010 il G7 si è tenuto in Canada a Iqaluit, una cittadina di 6.699 (seimilaseicentonovantanove) abitanti che solo nel 2001ha ottenuto la qualifica di città. E’ posta nella catena montuosa dei monti Everett (facenti parte della Cordigliera Artica), nei pressi della foce del fiume SylviaGrinnel e si affaccia sull’insenatura KoojesseInlet della baia di Frobisher. Sebbene al di sotto del circolo polare artico è caratterizzata da clima polare con brevi estati ed inverni freddi. La temperatura media è sotto lo zero per 8 mesi l’anno.Nel 2013 il G7 si è tenuto nel Regno Unito a Aylesbury una città di 56.392 abitanti della contea del Buckinghamshire.

Nel 2015 il G7 è approdato in Germania a Krün che è un comune di 1.930 (avete letto bene,millenovecentotrenta) abitanti dell’Alta Baviera situato nel distretto di Garmisch-Partenkirchen. A maggio 2016 in Giappone a Shima una città di 53.000 abitanti. Mi fermo qui per brevità.

Insomma, il Governo italiano sapeva bene dove si trovasse Matera (61.000 abitanti), conosceva le sue infrastrutture, il livello di accessibilitàe anche la dotazione alberghiera, peraltro arricchita all’occorrenza dai grandi insediamenti del metapontino e finanche da quelli della corona murgica. Dunque si poteva fare! Bastava non farsi impressionare.

Così come non ci siamo fatti impressionare dal coro dei menagramo che di fronte alla candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura ci facevano la lezioncina sulla carenza di infrastrutture, di strade e ferrovie. Abbiamo risposto che proprio quella sfida ci offriva l’opportunità davanti all’Italia e all’Europa per proporci come luogo straordinariamente affascinante che aspirava anche ad una migliore infrastrutturazione. E che intanto si poteva fare. Oggi siamo caduti nuovamente nel pianto antico: non si può fare il G7 perché non ci sono alberghi, quando ben sappiamo, ad esempio, che abbiamo alcuni hotel con standard internazionali.

Non c’è l’aeroporto, quando ben sappiamo che poche città come Matera dispongono di uno scalo internazionale a soli 40 minuti di macchina. Io penso che sia necessario subito rilanciare la volontà di tantissimi che negli anni scorsi hanno generosamente lavorato per raggiungere i risultati splendidi che abbiamo insieme raggiunto. Tra questi in prima fila devono porsi gli operatori economici e soprattutto gli operatori turistici a cui è richiesto uno sforzo supplementare per sconfiggere la vecchia cultura della rassegnazione e decidere di voler contare di più. Tutti insieme dobbiamo tornare a gridare: Si può fare!

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