CUP ASM-POLICORO: CASTELLUCCIO, INTESA FEBBRAIO NON HA DATO RISULTATI SPERATI

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“I disagi provocati all’utenza che ieri ha affollato gli sportelli del Cup, all’ospedale di Policoro, sono il segnale che l’intesa raggiunta nel mese di febbraio, attraverso la mediazione della Regione, sulla  vertenza dei 56 lavoratori del Cup dell’Asm, con la riduzione del 25 per cento dell’orario di lavoro per ciascun lavoratore, non ha dato i risultati sperati dall’utenza e dagli addetti ai delicati servizi”. E’ il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) aggiungendo che “come era facile prevalere la inadeguatezza del numero di addetti al Cup a Policoro non può che produrre disservizi. In uno scenario di riduzione dei costi e del numero delle ore di lavoro imposti dalla normativa nazionale sui tagli e i risparmi non basta aver salvaguardato i posti di lavoro peraltro sempre precari. E’ anche questo un segnale su cui riflettere in questa fase che precede l’approvazione della riforma del riordino del sistema sanitario regionale e quindi di servizi e prestazioni ospedaliere. Il “mantra” ripetuto a giorni alterni dal Presidente Pittella e dall’assessore Franconi – “non chiuderemo nessun ospedale” – deve fare i conti con la realtà che vede già adesso una riduzione di servizi, riduzione che potrebbe diventare con il ddl della Giunta ancora più pesante”.  

“Purtroppo – aggiunge Castelluccio – dobbiamo fare i conti con l’ennesimo provvedimento sulla spending review che taglia i diritti del personale dei servizi al pari dei diritti dei cittadini e con uno scenario disegnato dai nuovi Lea tutt’altro che ci lascia tutt’altro che tranquilli sia per le sorti delle casse delle Regioni che per i portafogli dei cittadini. Si profilano già nuovi ticket per prestazioni per le quali prima non si pagava.  Per il 2016 tutto sommato è andata bene. Invece di 113,1 miliardi il Fondo sanitario nazionale ne riceverà 111, uno in più di quest’anno. Per il futuro, però, il conto che la sanità sarà chiamata a pagare rischia di essere molto, molto più salato.

In proposito non può che preoccupare – continua Castelluccio – la dichiarazione del ministro Lorenzin che di fatto apre un nuovo fronte di scontro sulla sanità: ‘È stato un errore fatale delegare la sanità alle Regioni’. Il Referendum che ci attende il 4 dicembre prossimo ha anche questo significato perché nel Pd attraverso i Comitati  “Sì per un’Italia in salute”, che vedono in prima fila il sottosegretario alla Salute De Filippo, si vorrebbe far credere che la riforma costituzionale ridurrebbe l’attuale divario esistente tra i territori sul piano della qualità del sistema sanitario. Essa punta invece solo a riaffermare un primato statale nelle decisioni di politica sanitaria e sociale e con esso un metodo di governo centralista”.

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