Basilicata, depurazione in crisi: tre punti su quattro giudicati fortemente inquinati

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Nel mirino le foci del Basento, della Bufaloria e ad Argani.
Legambiente: “Situazione intollerabile che denunciamo da anni. La carenza del sistema depurativo, sia dei comuni costieri che dell’entroterra, rischia di mettere in pericolo una delle maggiori risorse di questo territorio. È urgente che Regione e amministrazioni comunali si attivino immediatamente”
Consegnate le “5 vele” della Guida Blu al comune di Maratea
“Ora procedere con l’istituzione dell’area marina protetta quale occasione per la conservazione della natura e strumento moderno di gestione integrata e sostenibile del territorio”.
Tre punti su quattro monitorati lungo le coste lucane dall’equipe tecnica di Goletta Verde ricevono un giudizio di fortemente inquinato per la presenza di un carico inquinante, con valori ben oltre i limiti stabiliti dalla normativa, che si riversano in mare. Nel mirino ancora una volta le foci dei fiumi e i canali che continuano a rappresentare un pericolo per la salvaguardia dell’ecosistema marino. Bollino rosso, dunque, per i campionamenti effettuati alla foce del fiume Basento, a Metaponto; alla foce del canale Bufaloria a Lido Torre di Scanzano Jonico e alla foce del canale nei pressi di Argani a Nova Siri. Unico punto in cui non sono stati riscontrate criticità è quello monitorato alla spiaggia di Calaficarra a Marina di Maratea. Legambiente insiste nel chiedere alla Regione Basilicata e alle amministrazioni comunali di attivarsi immediatamente per porre fine alla crisi depurativa di questa regione per garantire la qualità ecologica dei mari e fiumi, coinvolgendo sia i comuni costieri che dell’entroterra.
È questo il bilancio della tappa in Basilicata della storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane – realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati eil sostegnodei partner tecnici NAU e Novamont – che ha ripreso il suo tour per la Penisola. L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa aMaratea da Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde e Valeria Tempone, direttore Legambiente Basilicata alla presenza di Domenico Cipolla, sindaco di Maratea e Angelo Labella, comandante Capitaneria di Porto di Maratea.
Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. Legambiente, è bene ribadirlo effettua un’istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali e non assegna patenti di balneabilità̀. È evidente, però, che i due punti critici evidenziati dai nostri monitoraggi meritano un approfondimento da parte delle autorità preposte.
“Si tratta di un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni, anche perché si tratta di punti dove molto spesso è alta l’affluenza dei bagnanti – sottolinea Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde -. Sono passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi, ma piuttosto di agire non abbiamo fatto altro che collezionare multe. L’ultima procedura d’infrazione aperta dall’Ue nei confronti dell’Italia coinvolge anche 41 agglomerati lucani, quasi la metà di quelli presenti in questa regione. A pagare l’immobilismo cronico delle istituzioni saranno al solito i cittadini. Chiediamo quindi alle autorità competenti di intensificare i controlli nelle zone più prossime a queste fonti di inquinamento, frutto di una una cattiva gestione del sistema depurativo sia dei comuni costieri che dell’entroterra”.
“Ogni anno al passaggio di Goletta Verde denunciamo la grave carenza depurativa di questa regione e puntualmente ogni anno dobbiamo prendere atto che poco o nulla è stato fatto su questo fronte – aggiunge  Valeria Tempone, direttore di Legambiente Basilicata -. Per una regione che vuole puntare sulla salvaguardia del proprio patrimonio naturalistico e su un turismo di qualità questa situazione non è più tollerabile. Serve l’adozione di misure concrete, che seguano le tante buone intenzioni proposte fino ad ora e che invece non hanno trovato un’effettiva attuazione. Un importante segnale su questo fronte potrebbe essere istituire finalmente l’area marina protetta che potrebbe rappresentare un contributo fondamentale alla tutela del prezioso ecosistema marino-costiero di Maratea e darebbe un ulteriore importante impulso allo sviluppo di un turismo di qualità in questa perla del Tirreno. Un’area protetta che possa diventare non solo un’occasione per la conservazione della natura ma anche uno strumento moderno di gestione integrata e sostenibile del territorio. Solo così si potrà salvaguardare la ricca biodiversità di questa terra, implementando al contempo la green economy e valorizzando il turismo”.
Per promuovere la tutela di questo territorio, il passaggio della Goletta Verde a Maratea è stata anche l’occasione per consegnare al sindaco Domenico Cipolla le “5 Vele”, il prestigioso riconoscimento della Guida Blu – Il mare più bello diLegambiente Touring Club. Maratea si conferma tra le località al top in Italia per diversi progetti attivi sul territorio. Tra questi “Spiaggia d’aMare” nato tra Comune e l’Associazione Balneari Maratea, finalizzato alla certificazione dei servizi e alla salvaguardia del territori. La raccolta dei rifiuti porta a porta, inoltre, è ormai stabile ed ha portato ad oltre il 70% la raccolta differenziata. La cura e catalogazione dei sentieri di costa, unitamente ad altri interventi di sistemazione, rendono il territorio sempre più fruibile agli appassionati della vacanza attiva. Sono stati aperti, infine, due parchi gioco ed un percorso natura con attrezzi per il fitness all’aria aperta.
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo da 32 anni, il COOU garantisce la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale e nel 2015 ha raccolto in Basilicata 940 tonnellate di questo rifiuto pericoloso, evitandone così la possibile dispersione nell’ambiente. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 90% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi – spiega il presidente del COOU, Paolo Tomasi – rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. L’operato del Consorzio con la sua filiera non evita solo una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.
I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN BASILICATA*
 *prelievi effettuati il 30 giugno 2016
PV
COMUNE
LOCALITÀ
PUNTO
GIUDIZIO
MT Bernalda Metaponto Foce del fiume Basento Fortemente inquinato
MT Scanzano Jonico Lido Torre Foce canale Bufaloria Fortemente inquinato
MT Nova Siri Foce canale nei pressi di Argani Fortemente inquinato
PZ Maratea Marina di Maratea Spiaggia di Calaficarra Entro i limiti
Il Monitoraggio scientifico
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisici vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.
Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione.
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml
Su www.legambiente.it/golettaverde sezione Analisi è possibile visualizzare la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.
Segui il viaggio di Goletta Verde
Goletta Verde è una campagna di Legambiente
Main partner: COOU – Partner tecnici: Novamont, Nau! – Media partner: La Nuova Ecologia, Rinnovabili.it

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