La pista Mattei divide, ma questa non è una novità.

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Quando si tocca l’argomento, immediatamente si è collocati o tra gli illusi possibilisti o tra gli scettici che spesso sono anche i contrari (per partito preso). La pista Mattei divide, ma questa non è una novità. Nella nostra società si è scavato un solco tale per cui si sostengono argomenti a seconda del senso di appartenenza politica e questo non lascia spazio ormai più alla ragione. Pur di fronte a importi già stanziati per la bonifica del sito e in virtù di un impegno annuale di spesa per la Regione di pochi milioni di euro, sono dieci anni che se ne parla ma quasi nulla è stato fatto. Possiamo parlare di incapacità o di una ferrea volontà ostruzionistica? A chi interessa veramente questo piccolo aeroporto? Potenza investe in Pontecagnano che svilupperebbe ancor più l’interesse turistico per la zona Lauria – Maratea (e qui conta la rappresentanza politica). Matera ha l’aeroporto di Bari a 50 km e, con il titolo di capitale della cultura, ha attratto nel 2015 circa 2 milioni di turisti, ma la città ha voltato le spalle al metapontino orientata com’è a fare partenariato con le città pugliesi. Non interessa allo stesso metapontino dal momento in cui gli hanno cambiato vocazione: da granaio d’Italia a distretto di rifiuti con buona pace di tutti. E allora perché se ne parla? E’ solo propaganda elettorale? Credo si è succubi del nostro pensiero pessimistico. Quasi traiamo soddisfazione nel rivendicare la nostra condizione di inferiorità economica. E, d’altronde, di fronte abbiamo il solito sistema che determina una condizione di necessità nei cittadini per attuare a proprio piacimento il ricatto occupazionale ai danni della comunità. Molti a dire che non serve perché non c’è utenza, non ci sono collegamenti ferroviari e stradali per Matera. Facciamo il contrario, non è pensabile che l’apertura del piccolo aeroporto possa decretare la necessità di realizzare questi collegamenti? Non potrebbe diventare il volano per tutta le regione coinvolgendo anche il metapontino e le sue spiagge? (sono più interessati e combattivi i Comuni dell’alta Calabria che quelli della fascia ionica lucana). Anche l’agricoltura avrebbe i suoi vantaggi e si potrebbe tentare di invertire la rotta che da alcuni anni vede la chiusura di tante aziende agricole. Ci sarebbe un indotto e uno sviluppo diretto nel settore aeronautico. Tantissime prospettive, certo dovranno essere confermate, eppure di fronte a una possibile inversione di marcia, sono più quelli che dicono che l’avio superficie di Pisticci non serve. Ora che anche la giunta tecnica regionale è stata decapitata, non vi sarà più nessuno che perorerà la causa (questione ancora una volta di rappresentatività territoriale e autorevolezza). E allora accontentiamo per una volta tutti. Che non se ne faccia nulla e non se ne parli più! Sarà così la vittoria della politica che accontenta il popolo. La vittoria di quei movimenti politici normalmente contrapposti ma che, al momento opportuno, riescono a fare sintesi nel dire no forse all’unica opportunità di sviluppo che ci capiterà mai.

Rocco Caramuscio
Lista dei Cittadini

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