FERROSUD MT: UILM, LE PRIORITA’ DA AFFRONTARE

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Continuità produttiva e lavorativa, individuazione di un soggetto imprenditoriale che metta fine alla gestione provvisoria, definizionecon il Governo di una politica di investimenti per rinnovare reti e parco rotabile, ripresa degli appalti di Trenitalia per migliorare i servizi soprattutto nel Mezzogiorno: sono le richieste prioritarie per la Ferrosud di Matera espresse oggi a Matera in un incontro della Uilm alla presenza dei segretari regionale Marco Lomio e nazionale Luca Colonna. La nostra preoccupazione – ha dichiarato Luca Colonna – è che terminata la commessa per la quale si sta lavorando nello stabilimento di Matera si apra una sorta di salto nel buio. La fase di concordato preventivo aziendale che perdura da tempo non è in grado di offrire alcuna prospettiva di futuro a questa realtà tra le più avanzate del settore nel Mezzogiorno e non solo. Pensiamo che il Presidente Pittella – ha aggiunto il segretario nazionale della Uilm – debba attivarsi nei confronti del Governo perché nell’ambito di una nuova strategia del trasporto ferroviario si valorizzi l’industria nazionale che, come dimostra la Ferrosud di Matera, ha capacità e professionalità per accrescere la competitività del sistema ferroviario. Non è possibile che i Consorzi esteri prendano commesse e poi portino lavoro all’estero. Ma occorre che anche Trenitalia faccia la propria parte. La condizione principale è che a Ferrosud ci sia un padrone vero e non a tempo. L’impegno che la Giunta Regionale sta dimostrando in tema di superamento di gap infrastrutturale e nello specifico per migliorare i servizi ferroviari – ha sostenuto Marco Lomio – sarebbe vanificato se non ci fosse analoga attenzione per la Ferrosud perché è come chiedere treni e materiale rotabile nuovi e non pensare a chi li costruisca. Inoltre, per il comparto produttivo e per l’occupazione della Basilicata – ha sostenuto Marco Lomio – è questa una battaglia importante che vogliamo continuare a sostenere insieme a Fim e Fiom tenuto conto che non bastano Fiat e petrolio a garantire sviluppo e lavoro.

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