“FRAMMENTI AUTORIALI”

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MOLITERNO (POTENZA) – 8 GIUGNO ORE 11.OO ISTITUTO COMPRENSIVO GIACOMO RACIOPPI QUARTO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA “FRAMMENTI AUTORIALI”. PROIEZIONE DEL FILM “IL CAPPOTTO ” DI ALBERTO LATTUADA CON SCENEGGIATURA DI LEONARDO SINISGALLI.

MOLITERNO – Le motivazioni di irrisione ed umorali presenti nell’omonimo romanzo capolavoro dello scrittore e drammaturgo ucraino Nikolaj Vasil’evic Gogol (1809-1852), ci sono tutte nel “Cappotto” che Alberto Lattuada girò nel 1954 e che, però, ambientò nel primo secondo dopoguerra in una Pavia in bianco e nero e costellata dai fumi della nebbia. “Il cappotto”- che viene presentato in mattinata nell’ ambito della prima edizione della rassegna “Frammenti autoriali”, promossa da Regione Basilicata e Lucana Film Commission insieme all’Istituto Comprensivo “G.Racioppi di Moliterno – ci fa conoscere un umile scrivano comunale, disprezzato e deriso dai suoi colleghi, che spera in un avanzamento di carriera e, dunque, in un miglioramento della propria condizione economica. L’acquisto di un bel cappotto è per il povero impiegato il primo passo per iniziare la scalata sociale, ma quando il bellissimo soprabito gli verrà rubato la sua vita diventa tutto un incubo. “Il cappotto” – che vuole irridere gli strati corrotti e viziosi della società e rappresentarli con un graffio satirico grottesco – è uno dei primi lavori italiani a svincolarsi dal nodo neorealista, venne sceneggiato da Lattuada insieme a Cesare Zavattini, Luigi Malerba e Leonardo Sinisgalli. Il film per certi versi raffredda la dimensione melodrammatica del racconto gogoliano, ma ne accentua razionalmente quella ironica e satirica in equilibrata coesistenza tra realistico e fantastico. Nella sua recensione pubblicata sull’Europeo il 22 ottobre del 1952 Alberto Moravia riconobbe: “Lattuada ha fatto il suo miglior film, ben dosato, compatto, senza vuoti, ben narrato. Questa virtù narrativa è quanto più colpisce, sopratutto se paragonata alle prove precedenti del regista”. Lattuada dà corso ad un’opera in cui le parti migliori sono quelle grottesche e chapliniane (il ballo , il funerale) e le meno riuscite quelle più sociali ed umane. Alla sua prima prova drammatica, Renato Rascel è attore sorprendente e di singolare sensibilità. Con lui ci sono, tra gli altri, Yvonne Sanson, Antonella Lualdi, Giulio Stival e Ettore G.Mattia. Proiezione alle ore 11.00 nell’Istituto Comprensivo “G.Racioppi”.

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