Tre Comuni in rete contro la povertà urbana

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Gravina, Irsina e Genzano in rete con un progetto presentato all’UE. Si punta al recupero dei quartieri disabitati o spopolati dei centri storici.

Insieme, per recuperare quartieri degradati e combattere così forme di povertà e disagio urbano. I Comuni di Irsina, Genzano di Lucania e Gravina in Puglia (quest’ultimo nella veste di ente promotore e capofila) hanno deciso di marciare uniti, nel nome dell’omogeneità territoriale, abbattendo i confini che le dividono e che fanno ricadere in tre province diverse (Matera, Potenza, Bari) paesi che invece hanno alle spalle percorsi storici ed economici identici e per larga parte condivisi. 

L’occasione per suggellare l’unità di intenti è venuta dalle opportunità offerte dalla Commissione Europea attraverso “Urban Innovative Actions”, un programma finanziato dall’Unione Europea con l’obiettivo di creare occasioni di inclusione sociale attraverso un investimento complessivo di 371 milioni di euro: i progetti presentati, se ritenuti meritevoli, potranno ottenere un contributo pari all’80% della spesa prevista, fino ad un massimo di 5 milioni di euro. Entro il prossimo ottobre il verdetto sulle candidature avanzate, tra le quali quella unitaria del terzetto appulo-lucano, presentata in mattinata in Comune nel corso di un incontro con la stampa dai sindaci dei tre centri, il gravinese Alesio Valente, il suo collega irsinese Nicola Massimo Morea ed il primo cittadino genzanese Rocco Cancellara. 
«La nostra – ha ricordato Valente – è una terra di cerniera tra due Regioni: consapevoli di questo ruolo, abbiamo deciso di condividere un cammino che ci porterà a strappare al degrado pezzi importanti del tessuto urbano, ponendo altresì le basi per un’importante collaborazione tra le nostre comunità». In quest’ottica, se dall’Unione Europea dovesse arrivare disco verde, Gravina dirotterà le somme ottenute sulla riqualificazione del quartiere Piaggio. Sulla stessa lunghezza d’onda Morea, dettosi pronto a proseguire «nell’opera, già avviata, di recupero del centro storico di Irsina», e più in generale convinto «della necessità di puntare sull’integrazione: attraverso la sinergia instaurata possiamo abbattere i limiti normativi e i confini geografici, allo scopo di svuotare sacche sempre più grandi di emarginazione». Parole fatte proprie e rilanciate anche da Cancellara, che ha anzi auspicato «che dall’intesa dal basso tra i Comuni possano giungere risposte concrete ai bisogni delle comunità amministrate, come invece non sempre avviene quando si interloquisce con gli enti di livello superiore». E per non lasciar dubbi sulla genuinità dell’armonia raggiunta, alla fine Valente, Morea e Cancellara hanno precisato: «Al di là di quello che sarà il responso dell’Unione Europea, andremo avanti insieme, magari anche impegnandoci ad individuare altre e diverse forme di finanziamento, ma pure per dar vita a nuove iniziative, come ad esempio la creazione di una serie di percorsi naturalistici o la valorizzazione della rete ferroviaria tra i nostri comuni, per restituire a Irsina, Gravina e Genzano la dignità e la centralità che meritano».

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