CALANCHI VIOLENTATI

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CALANCHI VIOLENTATI

topfdi 3I calanchi di Montalbano Jonico, non sono Calanchi come tutti gli altri, questo è stato ribadito più volte nel corso di questi anni. I Calanchi di Montalbano Jonico, infatti, a differenza di altre bellezze naturalistiche simili nella nostra Regione, come, ad esempio, i Calanchi di Craco, oppure i Calanchi di Aliano, sono Riserva Naturale Regionale. Ci sarà dunque una sorta di differenza? I neo amministratori comunali di Montalbano Jonico, l’estate scorsa, appena insediati, si sono lasciati prendere dall’euforia del momento non tenendo conto di cosa comporta la gestione di un’area di questa importanza. Dunque, come hanno fatto altri Comuni dove ricadono zone calanchive i quali hanno organizzato eventi spettacolari di intrattenimento di massa anche allo scopo di far conoscere le ricchezze naturalistiche che il territorio offre, (Cosa che per quei Calanchi va benissimo), così Montalbano, non rendendosi conto, ha deciso di organizzare eventi di spettacolo con transito massiccio di gente e di automezzi, nonché di strutture come palchi, luci colorate e altro. Tutto ciò non va bene per una Riserva Naturale dei Calanchi di pregio internazionale (anche perché candidata a un riconoscimento mondiale prestigiosissimo “Il Chiodo d’Oro”) che va tutelata, protetta, salvaguardata. Un’area da visitare in “punta di piedi”, in adeguato silenzio, cercando di non intaccare “neppure un filo d’erba”, gustando il paesaggio, respirando l’aria del posto, ascoltando i suoni naturali che il sito offre. Soprattutto facendolo visitare a piccoli gruppi per volta. Non è possibile utilizzare un sito del genere come palcoscenico, come discoteca. L’impatto delle luci artificiali, andava evitato, l’impatto acustico del suono, andava evitato, ecc.
Da tecnico ambientale, non capivo la contentezza per un evento che era meglio non fare. Amareggiata, vedevo i Calanchi “violentati” e mi chiedevo come mai nessuno si rendesse conto del danno che potevano subire, anche a livello d’immagine, perché si ripete i Calanchi di Montalbano sono da considerarsi a sé. Da promotrice culturale mi chiedevo se i nostri Calanchi non meritassero un riguardo opportuno, nel rispetto anche della lunga attesa attraverso coloro che negli anni si sono battuti per il riconoscimento di un così prezioso documento anche storico. La superficialità ha prevalso. Spero in futuro ci si adoperi di maggiore accuratezza, di maggiore competenza e di meno voglia di “scena”, a vantaggio di un bene che la comunità montalbanese ha avuto la fortuna di avere e per merito di amministratori precedenti e Enti che professionalmente si sono battuti per far qualificare l’area, avvalendosi di esperti del settore a livello nazionale ed internazionale, organizzando studi e convegni di alto livello scientifico per divulgare la notizia di una scoperta d’interesse mondiale.
Chi scrive, a sua volta, si è già occupata, in passato di questa particolarità storico-scientifica con articoli appropriati, su riviste tecniche a diffusione nazionale per portare a conoscenza dei Calanchi di Montalbano Jonico. Come ingegnere mi auguro che la messa in sicurezza della zona abbia priorità, se si vuole dare accesso ai visitatori, per la loro incolumità (Se sono stati scongiurati incidenti durante le manifestazioni “Luci e suoni” e “Calanchi bike” è stato per pura fortuna).
I nostri antenati ci hanno consegnato, inconsapevoli, un patrimonio, non impattato e deve essere nostra cura saperlo custodire, coscienti, per le nuove generazioni. Non ha bisogno di eventi sensazionali ma di rispetto.

Matera, 12 Maggio 2016

Edvige Cuccarese, Responsabile Regionale Dipartimento Cultura e Formazione FDI-AN Basilicata

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