I disservizi, le vessazioni e i tentativi estorsivi messi in atto dal Consorzio di Bonifica a danno degli agricoltori e del territorio con la complicità del Governo Regionale.

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Il commissario del Consorzio di Bonifica, con apposita delibera N.150 del 23/03/16, confermando sostanzialmente la delibera N. 85 del 2015 continua a mettere in atto aumenti dei canoni irrigui e dei veri e propri tentativi estorsivi a danno di tutti coloro i quali sono legati a diverso titolo alla produzione di beni agro-alimentari e alle produzioni in generale, dimenticandosi della profonda crisi che investe il settore primario. In altri termini, un qualsiasi produttore proprietario o non proprietario di un’azienda agricola servita da impianti irrigui collettivi, riportata nel famigerato elenco dell’utenza morosa (registro delle morti), con la su citata delibera non può usufruire del servizio irriguo, pur volendo pagare in anticipo il relativo canone. Le conseguenze di tale provvedimento si vanno ad aggiungere a tutte le altre imposizioni consortili, e, in particolar modo, al tributo 660 già oggetto di contenzioso fra utenza e Consorzio di Bonifica, poiché ritenuto sproporzionato e irragionevole da parte anche della giurisprudenza (vedi varie sentenze). Se a ciò aggiungiamo poi il disservizio connesso all’erogazione idrica per uso agricolo, come gli inspiegabili turnazioni, limitazioni di portate, interruzioni di erogazione, mancata sistemazione della rete dei canali di bonifica e abbandono del territorio di competenza consortile, il quadro si completa nella sua massima negatività con conseguenze disastrose sui produttori e sul territorio nella sua interezza. Vogliamo ricordare in particolar modo alla Regione Basilicata, all’ Assessore all’Agricoltura che in questa particolare fase gli agricoltori si trovano a scontare le conseguenze negative del calo della domanda interna, gli effetti dell’amplificazione strumentale dell’ inquinamento connesse alle attività estrattive ed industriali e non meno le imposizioni e le vessazioni del Consorzio di Bonifica e come se non bastasse i precisi tentativi estorsivi da parte di un ente controllato dal Governo Regionale. I produttori agricoli dicono NO! alle politiche di rapina, di abbandono e di vessazione, volute sia dal Governo nazionale che dal Governo Regionale anche attraverso il Consorzio di Bonifica ai danni di chi lavora e produce beni e servizi per sé e per gli altri.
Per queste ragioni Tavolo Verde Basilicata, data l’emergenza in atto, invita le autorità regionali competenti, S.E. il Prefetto di Matera, il Commissario del Consorzio di Bonifica e tutte le forze politiche e sociali legate al territorio regionale ad intervenire in tempi brevi per:

  1. Sospendere l’efficacia della delibera N°150 del 23/03/16 a firma del Commissario del Consorzio di Bonifica.
  2. Sospendere o/e revocare gli atti amministrativi inerenti la riscossione del tributo N°660 e di tutte le pendenze a carico dell’utenza relative al tributo irriguo per le annate precedenti, anche perché molti di essi risultano inesatti e non in linea con la reale situazione.
  3. Mettere in atto tutte le necessarie iniziative e risorse per dare prospettive ad un mondo che da decenni lavora e produce per l’occupazione, lo sviluppo e il progresso.

Gli interventi sono tanto più necessari quanto urgenti perché fra i produttori agricoli si è determinato uno stato di esasperazione e di disagio che potrebbe sfociare in manifestazioni dagli esiti non prevedibili per i quali Tavolo Verde Basilicata declina ogni responsabilità.

Tavolo Verde Basilicata

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