“Celiachia corretti saperi e buoni sapori, senza glutine”

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L’iniziativa promossa CAD Pz capoluogo, Associazione Italiana Celiachia di Basilicata e Associazione Cuochi potentini.

Lodevole iniziativa del Centro di Ascolto del Disagio di Potenza che ha promosso l’incontro “Celiachia corretti saperi e buoni sapori, senza glutine” nella Cappella dei Celestini di Palazzo Loffredo a Potenza in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia di Basilicata e con l’associazione Cuochi potentini . La celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti e colpisce l’1 per cento della popolazione. È caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dai sintomi intestinali con relativo marcato dimagrimento, a sintomi extraintestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni. Attorno al tavolo per discutere di questa patologia sempre più attuale la presidente del CAD di Potenza Mariateresa Muscillo, Francesco Cioffredi presidente AIC Basilicata, Maria Natale endocrinologa dell’ Azienda Sanitaria di Potenza, Vita Salvatore dietista dell’ASP, l’antropologa Mariagiovanna Cioffreda e la psicologa del Cad Federica Mancusi. “I numeri della celiachia, in Basilicata – ha ricordato il presidente AIC, Francesco Cioffredi – contano oltre trecento celiaci stando ai dati 2014 e il fenomeno interessa soprattutto le donne: una su tre rispetto al dato nazionale che oltre a riguardare più gli uomini conta 171.000 individui affetti dalla patologia. È stato poi analizzato il quadro clinico dalla dottoressa Natale, i fattori di rischio e le conseguenze della patologia fino alle complicanze drammatiche cui può degenerare la malattia, se non trattata. “Non esiste terapia farmacologica – ha sottolineato la dietista Vita Salvatore – l’unica terapia disponibile per celiachia è la dieta aglutinata da seguire con rigore per tutta la vita”. “La problematica non riguarda solo l’aspetto fisico e biologico – ha aggiunto l’antropologa Mariagiovanna Cioffreda – ma ha riflessi sociali e culturali della convivialità perchè sappiamo che nel nostro Paese tutti i prodotti derivati del glutine hanno un grado di desiderabilità sociale molto alto e dover rinunciare a questi alimenti significa rinunciare a una grande fetta di socialità. Inoltre se, come è vero, si paventa l’abolizione del regime gratuito nell’erogazione dei prodotti alimentari per gli individui celiaci, occorre pensare a politiche che facciano leva su sistemi alternativi: reperimento degli alimenti nella grande distribuzione e nelle piccole realtà, abbassamento dei prezzi degli alimenti e detrazioni fiscali”. Proposta, questa, che ha fatto sua Gerardo Rosa Salsano presidente nazionale
del CAD che si è impegnato a portare al Ministero della Salute. Sull’aspetto psicologico si è invece soffermata la psicologia del Cad di Potenza Federica Mancusi: “Molto spesso il problema consiste nell’accettazione di questa malattia da parte di chi è ne è affetto e del conseguente adattamento. E la reazione al riconoscimento della malattia genera sempre uno shock specialmente in età evolutive diverse, ecco perché è consigliabile un consulto psicologico ove si riscontri l’evitamento alla diagnosi e il rifiuto per il cibo”. A margine del convegno, ricco di spunti e riflessioni, lo showcooking a cura dell’Associazione Cuochi potentini da sempre sensibili alla problematica che hanno dato prova della fine arte culinaria con pietanze ad hoc spiegate e preparate al momento per sensibilizzare e educare all’alimentazione senza glutine anche ai non celiaci.

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