REFERENDUM TRIVELLE, NIENTE QUORUM: LA LOTTA DEI NOTRIV CONTINUA

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“A breve messa in mora del MISE per le concessioni già scadute prima della legge di stabilità 2016”.

«Il quorum non è stato raggiunto a causa dei reiterati attacchi del Governo alla democrazia, ma il Referendum non è mai stato un punto di arrivo: è un punto di partenza, perché la nostra battaglia contro le lobby delle fossili continua più forte di prima». Così il Coordinamento Nazionale No Triv all’indomani del Referendum sulle trivellazioni, che ha registrato un’affluenza del 32%. L’amara considerazione è che «gli italiani sono stati privati del diritto di essere informati e di decidere del loro futuro grazie a chi prima ha voluto che votassimo il 17 aprile, dando appena un mese di tempo per la campagna referendaria, e poi ha mandato al macero 340 milioni di euro invitando a non votare». Secondo i NoTriv, infatti, nonostante il Governo abbia tentato di sabotare il Referendum, 16milioni di persone si sono comunque recate alle urne, con appena un mese di campagna pro referendum. «Inoltre – continua il Coordinamento – 27 procedimenti per il rilascio di nuove concessioni sono stati chiusi e alcune compagnie petrolifere hanno rinunciato spontaneamente a permessi già ottenuti e di questo il Governo deve tener conto». Insomma, una consolante vittoria. Il tema delle trivelle è stato portato nelle case degli italiani e al centro del dibattito politico, il vaso di Pandora delle concessioni scadute in Adriatico, di cui il Governo (MISE) sapeva e rispetto alle quali ha lasciato che l’attività estrattiva andasse avanti in spregio alla legge, è stato scoperchiato, gli italiani sanno che ora non c’è da fidarsi dei controlli ambientali che vengono fatti, che il Ministero dell’Ambiente ignora (come nel caso della piattaforma Basil), lasciando che le compagnie avvelenino il nostro mare. «Da domani l’iniziativa contro le trivelle ripartirà con più forza di prima: innanzitutto con la messa in mora del MISE rispetto alle concessioni scadute prima del 31 dicembre 2015, che dovranno cessare la loro attività immediatamente e, in seconda battuta, con una nuova richiesta di moratoria delle attività estrattive, sull’esempio di Francia e Croazia, in attesa di una completa riforma della Strategia Energetica Nazionale», continuano i NoTriv. «Ringraziamo tutti gli italiani che hanno votato dando prova di grande senso civico. Invitiamo tutti a non abbassare la guardia e di non farsi abbindolare da frasi ad hoc su posti di lavoro e cali sulla bolletta energetica. Il Governo, le lobby delle fonti fossili, i comitati d’affari e gli inquinatori di Stato sappiano invece, che loro strada d’ora in poi sarà ancor di più in salita» chiosa il Coordinamento.

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