on. Latronico (Cor) su referendum

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“Votiamo ‘sì’ per cancellare una norma strana che ha voluto di recente il governo Renzi che consente agli impianti petroliferi nelle dodici miglia di durare per l’intera vita del giacimento. Una norma in contrasto con i codici ambientali nazionali e con quelli europei che riconoscono la pericolosità di queste attività dal punto di vista ambientale. Chiediamo di votare ‘sì’ per cancellare una norma ingiusta ed assai poco trasparente”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor) nel corso di una conferenza stampa organizzata sul lungo mare di Nova Siri (MT), alla presenza di numerosi operatori del settore turistico. “Un voto importante per chiedere al governo del Paese una strategia energetica compatibile con le rinnovate esigenze di tutela e di salvaguardia come concordato di recente in sede europea per la mitigazione dei rischi ambientali. La tutela della salute delle persone e dell’ambiente deve essere al centro di una nuova strategia di sviluppo dell’intero Paese e dell’Europa, che costruisca la sua sicurezza energetica attraverso un impegno serio sul risparmio energetico e sulle fonti alternative. In Basilicata questo tema deve essere ancora più strategico. Dopo 20 anni dal rilascio delle concessioni di sfruttamento dei giacimenti petroliferi, i lucani hanno il diritto di sapere dalle autorità nazionali competenti in campo ambientale e sanitario, lo stato reale dell’impatto delle attività connesse alla filiera del petrolio. Se siamo in presenza di un disastro ambientale, come paventato dagli inquirenti, oppure le attività petrolifere hanno salvaguardato la qualità delle matrici acqua, aria e terra. Queste evidenze vanno certificate subito, in modo autorevole, a prescindere dai tempi di ogni accertamento giudiziale , con le conseguenze inevitabili, per gli atti inevitabili che si dovranno assumere, se si dovesse accertare un profilo di rischio. Tutela della salute e dell’ambiente, e misure per lo sviluppo sostenibile del territorio sono state e devono essere le condizioni irrinunciabili per lo svolgimento di qualunque attività compresa quella petrolifera. Dopo venti anni in Basilicata queste verifiche bisogna farle tempestivamente e con organismi autorevoli. Evitando che il panico ed un certo allarmismo prendano il sopravvento ,travolgendo l’economia agricola e turistica del nostro territorio che già ora incominciano a subire segnali negativi. In Parlamento non mancheremo di chiamare Governo ad assumersi le sue responsabilità con tempismo e trasparenza”.

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